Etichette a semaforo

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etichette a semaforo, etichette nutrizionali a semaforo

Etichette a semaforo, ne abbiamo bisogno per capire i valori nutrizionali?

Etichette a semaforo, o meglio ancora “etichette nutrizionali a semaforo”, cosa sono? In questi giorni se ne sta parlando molto, evidenziando i pro ed i contro, si tratta di una regolamentazione già adottata volontariamente da molte aziende in Gran Bretagna e Francia, ma ancora non obbligatoria, attualmente in stallo per l’intera UE a Strasburgo. Le etichette a semaforo permetterebbero a tutti, anche ai più svogliati e meno informati, una migliore e più corretta informazione sul cibo e sulla sua qualità (ed apporto) all’interno della propria dieta.

Ma sono veramente utili? Oppure possono anche essere fuorvianti? Sono uno stratagemma di alcune multinazionali alimentari per incrementare le vendite in stallo? Danneggiano la dieta mediterranea? C’è chi la pensa in un modo e chi esattamente all’opposto!

In questo articolo voglio solo spiegare cosa sono e a cosa “dovrebbero” servire, senza imporre il mio pensiero (ovviamente alla fine la mia la dirò, perché sono puntigliosa di natura!).

Etichette a semaforo in Inghilterra

Questa etichettatura è stata introdotta in Gran Bretagna con lo scopo di facilitare le persone negli acquisti degli alimenti, proprio perché si basa su un sistema universalmente riconosciuto: i tre colori del semaforo. In Francia, poi c’è stata un’evoluzione, per cui i colori sono diventati 5: si passa dal rosso all’arancione, proseguendo per un bel giallo e un verde tenue, fino ad un verde carico! Non sto a spiegarvi perché il rosso sta per “cattivo”, il giallo per “tollerabile” ed il verde carico per “buono”, mentre le sfumature le lascio alla vostra interpretazione. In pratica, viene indicato il quantitativo di determinati nutrienti per 100 gr di prodotto, ed evidenziato con uno di questi 5 colori, per far saltare subito agli occhi se l’alimento in questione può essere pericoloso per la salute (rosso) e qual è il nutriente in eccesso, colpevole di tale pericolosità.

Etichette a semaforo simboliEtichette a semaforo, le critiche

Una delle prime critiche che vengono rivolte a questa etichettatura, è che tiene in considerazione solo 4 categorie di nutrienti: grassi, grassi saturi, carboidrati e sale. Ciò perché il consumo in eccesso di tali nutrienti è scientificamente collegato allo sviluppo di alcune patologie come quelle di tipo cardiovascolare, il diabete di tipo 2, le neoplasie al colo-retto e alla mammella. È altrettanto vero, però, che per la salute occorre anche tenere in considerazione altri nutrienti, quali le proteine, così come il contenuto di fibra che abbatte il carico glicemico di un alimento, la presenza di sali minerali e vitamine, importantissime per il corretto metabolismo.

Un’altra critica, che ben orchestrata può essere un inno alla rivoluzione, è che viene considerato il contenuto di questi 4 nutrienti per 100 gr: di conseguenza abbiamo il Parmigiano Reggiano e l’olio di oliva con un semaforo decisamente rosso, e la Coca Cola con il semaforo verde! In effetti in 100 gr di Parmigiano ci sono ben 16,89 gr di grassi saturi, nella stessa quantità di olio di oliva ce ne sono 16,16 gr, mentre in 100 ml di Coca Cola ci sono solo 10 gr di zuccheri solubili. Peccato che difficilmente si usino 100 gr di olio di oliva o si mangino 100 gr di Parmigiano ( i LARN ne consigliano rispettivamente 10 gr e 50 gr come secondo piatto al giorno); allo stesso modo, un bicchiere piccolo di Coca Cola è 200 ml, mentre la lattina, più fruibile e difficilmente lasciata a metà, è 330 ml (fate il conto voi, considerando che i LARN consigliano 75 gr di zuccheri solubili al giorno).

Un’ulteriore considerazione è legata al fatto che il bilanciamento nutrizionale deve essere fatto nell’arco della giornata, pertanto una persona informata e consapevole, può decidere di fare un pranzo ricco in grassi saturi e bilanciare con una cena povera degli stessi. Come sempre, la dieta consigliata è pianificata su misura e non solo su standard statistici.

Fermo restando che un’etichettatura semplificata è importante per far si che le persone diventino consapevoli di quello che mangiano, bisogna tenere in considerazione che semplificare non significa creare la necessità di andare al super con la calcolatrice per fare le proporzioni: “allora, se per 100 gr ci sono 36 gr di zuccheri, ma i LARN consigliano di mangiarne 30 gr, però io sono ghiotta e ne mangio 40, poi vado in palestra 2 ore, quante uova rimangono alla mamma?”. Proporre il semaforo per la porzione consigliata è più immediato e soprattutto realistico. Non si deve neppure pensare di sostituire con questo sistema un attenta lettura delle etichette nutrizionali: va benissimo se uso il semaforo per valutare se un prodotto non vada nemmeno preso in considerazione, ma se lo ritengo “papabile”, poi occorre una seconda valutazione più approfondita.

Lo so, è difficile leggere le etichette alimentari, non sempre possiamo dedicare tempo a queste cose, ecc ecc. Per tale ragione uno degli incontri di NUTRINFORMAZIONE è dedicato all’organizzazione della spesa e alla interpretazione delle etichette e dei claims nutrizionali. Quando e dove? Seguitemi e vi aggiornerò!